Come ogni scelta in questo mio viaggio, ho voluto farne esperienza in prima persona, fin da tanti (tanti tanti) anni fa. Questa è stata sempre la condizione necessaria per comprendere se una tecnica funzionava, e quindi se valeva la pena (secondo me) impararla per poterla eseguire con altre persone. Nel caso della Riflessologia Plantare, fu mia sorella, che si faceva trattare, a incuriosirmi, così da provare saltuariamente prima, e avere un "colpo di fortuna" anni dopo, quando cercavo qualcun altro, che mi potesse anche insegnare. Fu un (terrificante) amore a primo "trattamento". La scoperta del dolore che si poteva provare dalla digitopressione sul piede, fu pari solo alla scoperta della potenza di cambiamento che questo trattamento ebbe su di me.
Si trattava sì di qualcosa che aveva a che fare con dei disturbi fisici, ma ci poteva essere (c'era, c'è) molto, molto di più. La Riflessologia Plantare, come ogni tecnica di riequilibrio energetico (così si chiamano) è una delle tante finestre che si possono aprire su un mondo per lo più (e ai più) sconosciuto: quello di noi stessi. Passando per iniziare dall'aspetto più fisico, in questo caso attraverso la digitopressione sugli innumerevoli punti riflessi del piede, si può giungere (in base alla disponibilità del Cliente) anche all'origine di quel disagio fisico, coinvolgendo quel mondo emotivo che molto spesso è il nostro spauracchio.
La medicina allopatica occidentale ci ha abituato a curare il sintomo, ma quante volte il farmaco risolve la causa, se non si è compreso dove abbia origine? Questo perchè il corpo non funziona "da solo", scollegato dalla mente e dalle emozioni, (e nemmeno dal passato nostro e dei nostri avi), ma, come ogni tradizione millenaria orientale (in primis indiana e cinese) ci può insegnare, noi siamo un insieme complesso di tutti questi aspetti, che danno vita a qualcosa che è di più e diverso dalla somma delle sue parti. Siamo "semplicemente" un riflesso di quell'infinito dal quale veniamo, e al quale tendiamo. Solo che ce lo siamo dimenticato. Riprendere contatto con il proprio corpo e con quello che ci può mostrare è un primo, importantissimo passo per ritrovare il nostro equilibrio energetico, e quindi, il nostro benessere.
Che siano un mal di schiena, un mal di testa, una difficoltà digestiva, una stipsi, un sonno disturbato o qualsiasi altro disagio fisico, o uno prioritariamente emotivo, a farci accorgere che qualcosa non va, possiamo trovare nella Riflessologia Plantare una valida alleata per stare meglio.
Anna